Perde l’amore della sua vita e trova “l’artetica” nelle mani, la dolce storia di Carmen

Pubblicato il da Claudia

Perde l’amore della sua vita e trova “l’artetica” nelle mani, la dolce storia di Carmen

Salvatore, mio marito, è sempre stato il mio primo sostenitore. Mi ha incoraggiato sin dall’inizio, supportato, aiutato. Ed ora che l’amore della mia vita non c’è più trovo in questo lavoro la forza per andare avanti, soprattutto per i miei adorati figli di 20 e 15 anni”. Carmen Serafini è una salentina doc, una donna forte e nello stesso tempo dolcissima che ha saputo unire la sua passione per l’uncinetto a una innata creatività.

 

Il risultato sono oggetti bellissimi, dalle borse ai porta occhiali, dai cappelli ai presepi e tanto altro ancora, interamente realizzati con le sue mani. “Trascorro giornate intere a lavorare all’uncinetto – racconta – mi aiuta a non rassegnarmi al dolore e stimola la mia fantasia. Ho scoperto che le mie creazioni piacciono, vedo il sorriso nelle persone che scelgono un oggetto e questo mi rende felice”.

 

I suoi sono pezzi unici, originali, di mille tipi e mille colori diversi, con rifiniture perfette che fanno dubitare che siano davvero artigianali. “Sono una perfezionista, quando creo una borsa o un altro oggetto devo essere completamente soddisfatta, altrimenti li disfo e ricomincio daccapo”.

 

In questi giorni sta esponendo alla Mostra della Ceramica artigianale a Cutrofiano (Lecce) e dopo appena quattro giorni ha catturato l’attenzione generale. “Sei anni fa – ricorda – mi presentai alla mostra con 25 borse. Oggi ho portato più di 140 pezzi. Questo mi emoziona molto perché vedo che chi sceglie un mio prodotto è davvero soddisfatto e per me è la più grande gratificazione”.

 

All’ingresso del locale in cui Carmen espone campeggia una bicicletta interamente rivestita e coloratissima. “Un lavoro di mesi. Ho iniziato a farlo nel momento più triste della mia vita. Quando Salvatore è morto vedevo completamente nero e dovevo fare una scelta: o rassegnarmi al buio o cercare affannosamente la luce. Ho scelto la strada più difficile, quella di lottare, e per farlo avevo bisogno di colore, tanto colore. Da lì è nata l’idea di fare un lavoro incessante, mi sono impegnata giorno e notte, mi facevano male le mani a furia di tenere in mano l’uncinetto, ma più lavoravo e più ritornavo a respirare. Ed oggi questa originale bicicletta è una realtà. Ho avuto tante offerte, ma non ho stabilito un prezzo”. E per il prossimo anno? “Sto già lavorando per Natale, ho tante idee-regalo per rendere speciale questo straordinario periodo dell’anno. Ma la mia mente corre e la prossima estate nascerà qualcosa di unico che, sono certa, lascerà tutti a bocca aperta…ma non voglio dire di più, anche perché il lavoro sarà tanto e difficile”.

 

Una sfida, insomma, l’ennesima per questa giovane salentina, “tosta” come solo le donne della nostra terra sanno essere, determinata e solare, sempre in movimento. “Quando ero piccola mio padre mi guardava lavorare e con dolcezza e orgoglio mi diceva in dialetto: Carmen, tu hai l’ “artetica” in quelle mani, proprio per indicare la mia incapacità di stare ferma, anche solo per un attimo”.

 

“L’artetika di Carmen” nasce proprio da qui, da quell’espressione usata con affetto dal suo papà. Parole che Carmen non ha mai dimenticato.

 

 

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